“L’anno che verrà”

Prendo spunto dal titolo di questa mitica canzone dell’altrettanto mitico Lucio Dalla, della quale si sono appena festeggiati 40 anni, per fare un bilancio dell’anno appena trascorso.

Sicuramente, come già detto numerose volte, il 2019, per me e non solo, sarà un anno che facilmente dimenticherò, perchè è stato uno degli anni dalle “tinte forti”; in particolare è stato pieno, da una parte, di soddisfazioni, più o meno importanti; ne cito una per tutte: aver preso la decisione, perchè nelle possibilità, di andare a vivere per conto mio, anche se “a scoppio ritardato” col ruolino di marcia; oppure, per passare ad un livello più effimero, di aver visto per la prima volta, un Gran Premio di F1 dal vivo, e ve lo dice uno che si svegliava all’alba per vedere i GP in tv (qualche volta ancora lo faccio anche ora…).

A tutto questo, si sono contrapposti dei momenti un po’ “critici”, che in qualche modo si possono collegare con la decisione di andare a vivere da solo; mi spiego meglio: questa decisione, che ha trovati molti consensi, in ambito extra-familiare, invece nell’ambito familiare, ha suscitato sensazioni e reazioni di rabbia e delusione, che hanno rovinato un po’ l’andazzo delle cose.

Inoltre quest’anno è stato anche dei piccoli e grandi spaventi, che all’inizio hanno colpito me personalmente, avendo dovuto subire due operazioni chirurgiche nel giro di due mesi, la prima programmata, mentre la seconda decisamente no! Nel corso dell’anno, si sono succeduti accadimenti simili per i miei genitori, che qualche volta mi hanno fatto temere il peggio, e proprio in coda al 2019, l’ultimo spavento, abbastanza importante, per un incidente che ha colpito un mio cugino.

Infine, è stato anche l’anno della sperimentazione molto bella, del lavorare ogni tanto da casa, ed anche della conoscenza di un coro gospel, con delle persone fantastiche, e, rimanendo in ambito musicale, l’emozione di aver cantato al Teatro Ariston di Sanremo, nel coro di una cover band, altrettanto spettacolare.

Per il 2020, dal punto di vista lavorativo, spero che le cose continuino così, ed anzi vadano a migliorarsi sempre di più, e che si vadano anche a riempire delle caselle da troppo vuote, in altri ambiti di vita vissuta.

Buon 2020 a chi leggerà quest’articolo