in virus veritas

Ho intitolato quest’articolo con una parafrasi del famoso detto in vinum veritas, per racchiudere in tre parole quello che ho potuto riscontrare in questo periodo di lock down; in particolare, e non lo scopro certamente io, ho visto nel mondo che mi circonda, a tutti i livelli, che questa situazione ci ha messi, me compreso, nella condizione in cui si sentono Adamo ed Eva, nel momento in cui si accorgono di essere nudi, quando poco prima non ne avevano avuto la fattezza.

In particolare ho scoperto che persone conosciute personalmente, che reputavo in linea di massima negative, si sono rivelate invece il Buon Samaritano, quindi una piacevole sorpresa; al contrario altre persone che si erano rivelate negative, si sono confermate tali, quindi neanche il virus è riuscito a scalfire la loro corteccia negativa, addirittura acuendo la loro negatività in questo periodo di restrizioni; a proposito di persone con le quali ho sempre interagito, ho notato anche che nell’ambito del lavoro c’è in questo periodo una maggior attenzione nei rapporti umani come per esempio  nello scrivere un “Grazie” non dovuto.

Discorso a parte per ciò che riguarda invece il circus dei personaggi famosi, un po’ per una questione di immagine, che ha portato questa “categoria” a doversi mettere volente o nolente sulla stessa lunghezza d’onda dei personaggi comuni, ma, secondo me, la maggior parte invece ha volutamente, e fraternamente, voluto aprire virtualmente le porte della propria casa, rinunciando ad un’ulteriore fetta di privacy personale e/o familiare; comunque anche in questo caso il virus è servito come cartina di tornasole, per far uscire fuori, penso, la vera indole, e questo lo si nota col passare dei giorni, cioè più passano i giorni, e più chi lo aveva fatto solo per apparire come gli altri si “arrende”.

Tutto quello che ho scritto fino ad ora si potrebbe riassumere in una frase detta da Papa Francesco di recente:

La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze”

Infine aggiungo i ringraziamenti a chi veramente sta combattendo questa battaglia nei vari ospedali, come dottori, infermieri, addetti alle pulizie, ed anche i religiosi in prima linea, postini, ecc. molti dei quali hanno perso la vita, proprio come in una vera e propria guerra; e naturalmente un ricordo ed una preghiera per le migliaia di persone decedute sempre per questa pandemia.

Comunque, visto che domani è la Pasqua di Resurrezione, auguro a chi avrà la pazienza di leggere queste 4 righe…

BUONA PASQUA A TUTTE E TUTTI